Il clima
Climaticamente l’area di produzione del vino Prosecco è particolarmente vocata ai caratteri del vitigno Glera che ama temperature miti e buone disponibilità idriche.
Riguardo alla caratterizzazione ambientale dell’area DOC il disciplinare afferma che “il clima di quest’area veneto-friulana è temperato: a nord la catena montuosa delle Alpi funge da barriera alle correnti fredde settentrionali e a sud il mare Adriatico è la via principale attraverso la quale arrivano i venti di scirocco”. La sufficiente piovosità, anche durante la stagione estiva, mitiga la temperatura e garantisce alla vite una buona disponibilità idrica durante le fasi di accrescimento dei germogli e maturazione dei grappoli. Con la fine dell’estate, i venti secchi di Bora da est determinano elevati sbalzi termici tra il giorno e la notte che favoriscono la sintesi di sostanze aromatiche nell’uva proprio durante la fase conclusiva della maturazione delle bacche. Il clima dell’area di Conegliano Valdobbiadene è anch’esso di tipo temperato, con stagioni ben delineate e sufficienti precipitazioni. Anche in questo areale, grazie alla discesa di correnti fresche prealpine lungo i pendii collinari e ai fenomeni di inversione termica, si verificano forti escursioni durante la fase di maturazione degli acini con effetti positivi sulla loro qualità soprattutto aromatica.
il sole
La fotosintesi è quell’evento primario che avviene nelle piante verdi e grazie al quale si produce l’ossigeno che respiriamo. Tale processo è inoltre capace di trasformare la luce del sole in energia per lo sviluppo della pianta. Come l’emoglobina trasporta ossigeno dai polmoni ai tessuti del nostro organismo col supporto del sangue, così la clorofilla assorbe la luce e trasferisce la sua energia all’intero processo che all’interno della foglia converte sei molecole di anidride carbonica e sei molecole di acqua in una di glucosio, zucchero base per la vita delle piante. Inoltre si ottengono sei molecole di ossigeno che, attraverso gli stomi, vengono rilasciate nell’aria che respiriamo. Elemento importante per l’attività fotosintetica è il clima: la temperatura e in particolare il sole, che nella vite è il diretto responsabile di un’ottima maturazione dell’uva in tutti i suoi aspetti (zuccheri, acidi e aromi).
All’uomo spetta in questa fase garantire l’illuminazione delle foglie con la gestione della parete vegetativa che inizia con la potatura invernale e prosegue nel corso di tutta l’estate con operazioni atte a rendere la parete ordinata, ben illuminata, con poche foglie all’ombra e ben ventilato, a cui deve accompagnarsi una difesa fitosanitaria atta a mantenere sane e attive le foglie.
LA LUNA
La volta celeste in cui ora ci troviamo immersi, le stelle, i pianeti e la luna di fronte a noi non sono solo il contesto che ospita la nostra vita, ma anche quello a cui l’agricoltura biodinamica si rivolge e alla quale è più sensibile. Ispirato al pensiero di Rudolf Steiner nei primi anni del secolo precedente, l’agricoltura biodinamica è una prassi ben precisa che si propone come metodo alternativo all’agricoltura tradizionale. Attenta ad ogni influenza del cosmo e agli equilibri dell’universo, la biodinamica pensa l’azienda agricola come un grande organismo vivente composto al suo interno da una sequela di altri organi più piccoli, essenziali per il suo equilibrio e funzionamento. È la visione olistica tipica di questa agricoltura.
L’uomo, gli animali, il mondo vegetale e l’intero universo che li ospita sono perfettamente integrati e vissuti come il cuore, i polmoni e le arterie dell’intera azienda. Da qui è possibile iniziare a comprendere le principali pratiche in uso della biodinamica. In particolare l’uso di preparati da cumulo ottenuti attraverso l’impiego combinato di sostanze organiche da trasformare arricchite di compost, ottenuto a sua volta dalla combinazione di organi animali e specifiche essenze erbacee (fiori di camomilla, tarassaco, valeriana ecc.). Vi sono poi preparati da spruzzo ottenuti con letame fresco, polvere di quarzo o basalto. Questo per ciò che concerne il mondo animale. Ma secondo le evoluzioni successive del pensiero biodinamico sviluppato da Maria Thun, lo sguardo al cielo e alle sue influenze sul mondo produttivo, è ancora più importante al fine di ristabilire l’equilibrio naturale del ciclo agricolo. Le fasi lunari, che possiamo ammirare di fronte a noi, sono infatti il fulcro centrale per la cura del terreno e dunque della vigna. Ad ogni transito della luna nei segni di aria, acqua, fuoco e terra, corrisponde una pratica ben precisa d’intervento. Per uno sviluppo capillare delle radici, per esempio, occorrerà seminare quando la Luna transita nei segni di terra, per la gestione delle foglie invece, quando il transito avviene nei segni d’acqua, per i fiori nei segni d’aria e infine per i frutti, ovvero l’uva, quando il passaggio si verifica nei segni di fuoco. La vendemmia infatti si svolgerà proprio in questo momento. Il sistema di controllo e certificazione in etichetta del regime biodinamico è principalmente rappresentato dall’associazione Demeter su fronte internazionale. Tale ente assicura attraverso prelievi di campioni in vigna e nel processo di vinificazione e affinamento in cantina alcuni standard qualitativi. Garantisce che non siano stati utilizzati concimi di natura chimica sul terreno, oppure che in cantina non si superi il livello massimo di anidride solforosa ammessa. In più, assicura l’origine dei lieviti e degli enzimi utilizzati controllando la natura di sostanze presenti anche qui vietate quelle di origine chimica. Ciò nonostante, la maggior parte dei produttori, per ragioni legate per lo più alla libertà di azione e di pensiero, non si appella a Demeter per il riconoscimento della propria filosofia produttiva. Gli agricoltori biodinamici sostengono infatti questa pratica alternativa cercando di cogliere il mistero che nella natura spesso si nasconde, evitando di considerare la natura stessa una scienza utilizzabile per ottenere prodotti più standardizzati e sempre egualmente riproducibili. La vite deve essere considerata un essere vivente sensibile a ciò che la circonda e non può compiere il proprio lavoro autonomamente. Al viticoltore spetta il compito di esprimere attraverso un vino puro il proprio territorio.