curiosità

ROSA – La presenza delle Rose nei vigneti, in particolare all’inizio dei filari, è una pratica utilizzata fin dall’antichità. La Rosa ha infatti una funzione ben precisa: è una sentinella e viene utilizzata come test per verificare la presenza dell’Oidio. Essendo più sensibile della vite, la Rosa viene aggredita per prima da questa malattia fungina. Ha quindi il compito di monitorare lo stato di salute del filare, favorendo un intervento preventivo del viticoltore nel caso la coltivazione viticola fosse minacciata.
Acqua – La vite ha bisogno di circa 345 litri di acqua per la produzione di una singola bottiglia di vino. L’acqua, assorbita dalle radici, risale lungo i vasi xilematici fino alle foglie mantenendo così idratati tutti i tessuti; giunta alle foglie viene quasi tutta restituita (97-98%) sotto forma di vapore acqueo, che esce nell’ambiente esterno attraverso gli stomi. Durante le ore diurne, quando la temperatura è più alta, si ha la massima perdita di acqua per traspirazione. È rilevante notare che gli stomi si trovano quasi esclusivamente sulla pagina inferiore della foglia ovvero la parte non direttamente esposta al sole: questo meccanismo, assieme ad altri, permette una miglior gestione del ciclo dell’acqua nella pianta.

Rifrattometro – Grazie al rifrattometro si può determinare il contenuto di zucchero nel mosto. L’indice di rifrazione di un liquido contenente zucchero è direttamente proporzionale alla sua concentrazione. Ma come si utilizza il rifrattometro? Prendete lo strumento e guardate verso l’oculare, in modo da vedere chiaramente la scala di misurazione che appare all’interno. Aprite il prisma e, dopo aver controllato che la faccia esterna sia ben pulita, ponete alcune gocce di una delle soluzioni che trovate nelle boccette (una contiene solo acqua, una contiene una soluzione al 10% di zucchero e la terza una soluzione al 20% di zucchero). Poi chiudete il prisma e guardate nell’oculare verso una sorgente di luce. La linea di divisione che noterete tra il campo più chiaro e quello più scuro dà l’indicazione della concentrazione di zuccheri presenti nel liquido.


Gemma Dormiente – Nella vite vi è la gemma cosiddetta “pronta”, che si schiude e forma il germoglio nello stesso anno in cui si è formata, senza però portare grappoli; vi è poi la gemma dormiente che ha un ciclo più lungo perché si schiude, generando il germoglio con il frutto, l’anno successivo a quello in cui si è formata. Nella gemma dormiente, già al mese di agosto del primo anno sono visibili al suo interno i primordi dei futuri grappoli; guardando l’immagine, si intravede chiaramente un grappolo in miniatura pronto per il prossimo anno!
Questo tipo di gemme permangono in fase di dormienza e non schiudono subito per cause legate a fattori di competizione e ambientali (basse temperature e giornate corte), a primavera dell’anno successivo appena le temperature supereranno i 10°C e le giornate si allungheranno (fine di marzo-primi di aprile) la gemma si schiuderà e farà vedere i grappoli.
Stomi – Nella pagina inferiore di una foglia di vite di medie dimensioni, sono presenti circa tre milioni di piccole aperture chiamate stomi, che si aprono e si chiudono a seconda delle necessità della pianta. Attraverso queste minuscole aperture, visibili solo al microscopio, viene assorbita l’anidride carbonica presente nell’aria, poi veicolata all’interno dei tessuti per svolgere la fotosintesi e vengono emessi all’esterno l’ossigeno e il vapore acqueo.